La “solita routine”… Come mantenere il benessere psico-fisico?
“Il processo della buona vita…significa immergersi appieno nella corrente della vita” Carl Rogers
Per la maggior parte di noi, è tempo di ripartire con la “solita routine”, le vacanze sono finite! Il periodo di pausa è un’ottima occasione per riconquistare spazi personali che difficilmente si riescono a vivere quando le attività sono a pieno ritmo (famiglia, lavoro, appuntamenti vari…). Il momento di ricominciare può essere stressante: come mantenere un buon equilibrio psicofisico e iniziare le attività quotidiane con il piede giusto?
Ecco alcuni suggerimenti!
SIAMO ESSERI RITMICI
A volte, ci dimentichiamo che siamo esseri ritmici, il nostro funzionamento è scandito da ritmi ben precisi che necessitano di essere conosciuti e rispettati per conseguire una situazione di benessere.
Di particolare importanza, risultano essere i cosiddetti “ritmi ultradiani” soprattutto quelli caratterizzati da un ciclo di 90-120 minuti. E’ interessante sapere che, durante il giorno, il nostro organismo segue il richiamo di questi ritmi dodici volte al giorno e che nei primi 60-80 minuti ci troviamo nella fase di maggiore rendimento. Di conseguenza, è facile capire che, nei minuti restanti il nostro organismo sente la necessità fisiologica di “recuperare” le energie utili per tornare alla vitalità e affrontare un nuovo ciclo ultradiano. Ma come è possibile rispettare questi ritmi durante le nostre giornate frenetiche? A volte può bastare alzarsi dalla sedia oppure guardare una foto o una immagine che ci piace, ascoltare della buona musica… Ad ogni modo, può essere utile tenere conto di questa necessità dell’organismo.
SIAMO CORPO E MENTE
Una difficoltà che spesso abbiamo, quando le attività riprendono, è ascoltare le esigenze del proprio corpo che, spesso, vengono trascurate perché non si è “abituati” a leggere e comprendere i messaggi che l’organismo invia. Ma cosa accade se ignoriamo questi messaggi? A lungo andare, si giunge ad una situazione di disequilibrio che può portare l’individuo ad avvertirne alcuni sintomi (come agitazione, ansia, stanchezza, pensieri di preoccupazione…) per poi sentirsi senza energie e motivazioni. E’ importante allenarsi a monitoraro il nostro corpo.
Se ti va, prova il rilassamento frazionato di Vogt, può essere un buon esercizio per allenare la capacità di osservare il proprio corpo e fare…un pò di “pulizia” nella mente, aiutandola a stare nel presente.
SIAMO “PRESENTE”
“Non sono persone e cose a farci stare male.
Siamo invece noi stessi credendo che possano farlo”
Albert Ellis
A fronte di un evento negativo o stressante, potremmo essere portati a reagire in modo “automatico” portandoci via dal presente, attraverso l’attivazione di pensieri catastrofici (“ecco, ora la situazione non si risolverà mai…”) oppure pessimistici con tendenza alla ruminazione (“dovevo stare più attendo, sbaglio sempre… sono inutile”). Questo tipo di pensiero ci porta via dal qui-e-ora e non ci aiuta ad affrontare in modo razionale e consapevole la situazione.
Epiteto, un filosofo dell’80 d.C., affermava che “gli uomini non sono disturbati dagli eventi, ma dalla visione che ne hanno”. Questo è il principio su cui si fonda la Terapia Comportamentale Razionale Emotiva di Albert Ellis, secondo la quale l’esperienza in sé (eccetto esperienze traumatiche ed estreme, su cui è necessario effettuare un’ulteriore riflessione) non provoca alcuna reazione emotiva specifica, a produrre la reazione è il sistema di credenze attraverso cui viene attribuito un significato all’evento. Per Ellis la maggior parte dei problemi emotivi di lunga durata è dovuta a un modo di pensare “irrazionale”/automatico. Uno dei casi più comuni è la tendenza a trarre conclusioni estreme, soprattutto negative.
Prova ad allenare la capacità di metterti in contatto con i pensieri che ti girano per la mente e a lasciarli andare se non ti aiutano a risolvere il problema.
Infine, fai un check del tuo stato umorale, compilando il test, è libero e gratuito 🙂
A presto e buon…BUON INIZIO!
Dott.ssa Ester Varchetta