
Cos’è il senso di colpa?

Il “senso di colpa” è un’emozione secondaria che si manifesta quando una persona ritiene di aver commesso un’azione, un’omissione o un pensiero che viola le proprie norme morali, etiche o sociali, causando un danno, reale o percepito, a sé stessa o agli altri.
Non è un’emozione innata, ma si sviluppa, si apprende, a partire dai 18 mesi di età, quando il bambino inizia a comprendere il contesto sociale e a interiorizzare le regole.

Quali sono le caratteristiche principali del “senso di colpa”?
Alcuni studi affermano che le caratteristiche principali del senso di colpa sono:
- Valutazione negativa: tendenza della persona a giudicare negativamente un proprio comportamento passato.
- Responsabilità: tendenza della persona a convincersi di essere totalmente responsabile di un evento o di un danno.
- Danno: può derivare da un danno effettivo causato a un’altra persona, ma anche da un’azione che va contro i propri valori, anche senza conseguenze dirette su altri (senso di colpa “deontologico”).
- Disagio emotivo: è spesso accompagnato da sentimenti di rimorso, rimpianto, vergogna, ansia e autosvalutazione.

Qual è la funzione del senso di colpa?
Quando è sano, il senso di colpa ha una funzione adattiva e può essere un motore di crescita, infatti solitamente promuove i seguenti comportamenti e atteggiamenti:
- Autocritica e riflessione: spinge a riflettere sul proprio comportamento e a migliorarlo in futuro.
- Riparazione: motiva a rimediare al danno causato e a chiedere scusa.
- Responsabilità: aiuta a riconoscere e ad assumersi le proprie responsabilità.
- Rafforzamento dei legami sociali: mantiene l’individuo all’interno delle norme del gruppo, favorendo la coesione sociale.
Quando il senso di colpa diventa patologico?
Il senso di colpa diventa problematico quando è eccessivo, sproporzionato rispetto all’evento scatenante o persistente nel tempo, impedendo il benessere psicologico. Le sue manifestazioni patologiche possono includere:
- Auto-punizione: la persona si auto-critica e si tormenta continuamente.
- Bassa autostima: contribuisce a un senso di indegnità e di inadeguatezza.
- Ruminazione mentale: la mente è costantemente occupata da pensieri ripetitivi sull’errore commesso.
- Sintomi fisici: può somatizzarsi in mal di testa, dolori allo stomaco, insonnia e tensione muscolare.
- Blocco dell’azione: può paralizzare la persona, impedendole di prendere decisioni o di agire.
Un senso di colpa eccessivo è spesso associato a disturbi psicologici come l’ansia, la depressione e il disturbo ossessivo-compulsivo. In questi casi, è fondamentale imparare a perdonare se stessi e, se necessario, chiedere aiuto a un professionista.