Conflitti in famiglia: quali possibilità?
Da alcuni anni le famiglie hanno a disposizione uno strumento in più per fronteggiare i cambiamenti evolutivi ed i conflitti interni: la Mediazione Famigliare.
La Mediazione Familiare è un percorso per la riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione, al divorzio o durante qualunque fase di transizione e cambiamento del sistema famiglia (nascita di un figlio, trasferimento in un’altra città/paese, perdita del lavoro, crescita dei figli, ecc.).
Queste “situazioni” portano a vivere stati emotivi intensi ed a volte di difficile da elaborare, pertanto è fondamentale che le famiglie non si sentano sole e trovino un ambiente sicuro e neutrale nel quale possano discutere e confrontarsi sulle problematiche e raggiungere una soluzione di reciproca soddisfazione.
La Mediazione, in altri termini è “un processo attraverso il quale due o più parti si rivolgono deliberatamente a un terzo neutrale, il mediatore, per ridurre gli effetti indesiderabili di un grave conflitto. La mediazione mira a ristabilire un dialogo tra le parti per poter raggiungere un obiettivo concreto: la realizzazione di un progetto di riorganizzazione delle relazioni che risulti il più possibile soddisfacente per tutti. L’obiettivo finale della mediazione si realizza una volta che le parti si siano creativamente riappropriate, nell’interesse proprio e di tutti i soggetti coinvolti, della propria attiva e responsabile capacità decisionale” (S. Castelli 1996).
La mediazione diviene così uno spazio dove poter ricercare attivamente e creativamente modalità concrete per superare conflitti e difficoltà quotidiane. A differenza di un procedimento giudiziale, non è un giudice a decidere come risolvere la controversia, ma sono le parti che cercano e lavorano insieme per trovare un accordo, una soluzione “buona”, usando le parole di Jean Bernard (1990): “La mediazione non è un compromesso […] non è una negoziazione. Il mediatore non cerca una soluzione mediana, ibrida. Cerca una soluzione buona”, soddisfacente per le parti coinvolte.
La pratica di mediazione richiede la capacità di andare fuori dagli schemi usuali, superare le rigidità che non aiutano a trovare delle alternative che rispondano alle necessita del presente, focalizzando l’attenzione sugli interessi e non sulle posizioni.
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