Quali ingredienti per una coppia che non scoppia?
Il termine “Coppia” deriva dal latino “copula” e significa congiunzione, legame, insieme. La coppia è, quindi, un sistema che trascende l’individualità, presupponendo una mediazione di interessi e bisogni costante, poiché ogni individuo ha necessità e desideri differenti. Pertanto, come è possibile far funzionare una relazione di coppia? Secondo questa prospettiva sembra indispensabile che ciascun componente sappia uscire da se stesso (prospettiva autoreferenziale), mantenere un costante ascolto verso l’altro e, allo stesso tempo, un contatto con i propri bisogni. Significa prestare attenzione ai contenuti emotivi di ciascuno, così da potersi sostenere reciprocamente. Per fare ciò è necessario favorire una comunicazione circolare basata sull’ascolto e sulla capacità di cooperare rispetto ad un obiettivo comune. Quante coppie, superata la fase di innamoramento, condividono un progetto comune? Quante coppie negoziano per definire un progetto di vita da perseguire insieme?
A volte ci dimentichiamo, presi dalla routine, che “stare insieme” significa condividere, non è una mera vicinanza ma qualcosa di più. Come fare per non cadere nella trappola degli automatismi e non dare per scontata la relazione? La “Teoria triangolare dell’amore” di Robert Sternberg può darci una possibile risposta. Secondo questa teoria, per far sì che una relazione funzioni devono co-esistere tre componenti essenziali: passione, intimità e decisione/impegno. Andiamo nello specifico:
Passione= si riferisce alla tendenza di cercare l’unione fisica e/o emotiva con l’altro, rispondendo così ad un desiderio sessuale o romantico di grande intensità.
Intimità= si riferisce a cercare e trovare nell’altro vicinanza favorendo una costante conoscenza del partner (di ciò che è, di ciò che fa, di ciò che pensa).
Decisione/impegno= si riferisce alla volontà di mantenere il legame, superare le avversità, preservare l’affetto e i progetti comuni, andando oltre le circostanze momentanee.
A seconda di come appaiono e si integrano i diversi elementi, è possibile identificare sette modi di amare:
Relazione di simpatia. Si manifesta quando c’è intimità tra due persone, ma non esiste né passione, né impegno. Questo modo di amare è tipico dei rapporti d’amicizia. In generale, si tratta di relazioni che durano più a lungo, anche se non è coinvolto nessun impegno formale.
Infatuazione. Si parla d’infatuazione quando c’è passione, ma non esiste né intimità né impegno. È tipico dei cosiddetti “amori a prima vista” e, di solito, definisce relazioni brevi e scontate. Come indica il nome stesso, il sentimento può essere molto intenso e persistente, ma non profondo.
Amore vuoto. È tipico delle relazioni nelle quali non esiste passione, né intimità, ma che persistono grazie all’impegno di entrambe le parti. È un tipo di legame, o fase, per la quale passano le coppie che stanno insieme da molto tempo.
Amore romantico. Nell’amore romantico troviamo passione e intimità, ma senza impegno. È un “camminare sulle nuvole”, godendosi la presenza dell’altro, ma senza la minima volontà di rendere vero il legame. In generale, questo tipo d’amore scompare quando si presentano avversità o difficoltà.
Amore-amicizia. In questo tipo d’amore troviamo intimità e impegno, ma non passione. A entrambi piace essere in compagnia dell’altro e hanno preso la decisione di mantenere questo legame, anche se non c’è desiderio sessuale o romantico. È un modo d’amare tipico dei grandi amici o delle coppie più mature.
Amore fatuo. In queste relazioni, c’è una grande componente passionale e un forte impegno, ma non esiste intimità. Di solito, la decisione di rimanere insieme nasce dal desiderio sessuale o romantico, ma non dalla fiducia o dalla compatibilità. Queste relazioni sono tipiche delle persone molto insicure o dipendenti.
Amore vissuto. Rappresenta il modello ideale d’amore, dove troviamo tutti e tre i componenti essenziali: passione, intimità e impegno. Sternberg sostiene che questo amore è poco comune, ma anche che la cosa più difficile non è trovarlo, bensì mantenerlo. Per riuscirci, bisogna ricordare che l’affetto va manifestato di continuo e che deve essere alimentato.
Concludendo, una coppia ha più probabilità di funzionare nel momento in cui riesce a trovare un equilibrio tra passione, intimità e impegno (Amore vissuto). I litigi nella coppia spesso avvengono perché non si è definito un obiettivo comune (impegno) o si fa fatica a raggiungerlo, altre volte sono causati da una mancanza di sostegno reciproco nei momenti di cambiamento (nascita di un figlio, una malattia…), non ci si ascolta, oppure si dà per scontato l’altro e non si cerca più vicinanza fisica ed emotiva.
Ora tocca a te, pensa alla relazione che stai vivendo… in quale modalità di “Amore” ti identifichi?
Su quale componenti puoi/vuoi lavorare per evolvere come coppia e individuo?
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Dott.ssa Ester Varchetta