Ansia e preoccupazioni, quale sintomatologia?
L’ansia è la paura in assenza di un pericolo oggettivo
PDM Manuela Diagnostico Psicodinamico
L’ansia è un’emozione naturale, che fa parte del nostro patrimonio genetico, e di per sé è utile all’adattamento. Infatti senza l’ansia e la paura l’uomo non sarebbe sopravvissuto e non sopravviverebbe ai pericoli. L’ansia può essere, quindi, un’ottima alleata, ma se diventa sopraffacente può danneggiarci, soprattutto se si attiva di fronte ad pericolo soggettivo.
PERICOLO SOGGETTIVO O REALE?
Nell’ambito della psicodinamica solitamente si fa una distinzione tra pericoli potenziali o soggettivi e pericoli reali. Ma non solo, uno stato d’ansia dipende anche da come viene valutato il pericolo e la relativa risposta che può essere:
- Una RISPOSTA ADATTIVA …al pericolo di fatto, che può o meno comportare paura/ansia.
- Una RISPOSTA ANSIOSA …al pericolo soggettivo con attivazione dello schema attacco-fuga-congelamento. L’attivazione dello schema attacco-fuga-congelamento è determinato, in questo contesto, dall’aspettativa catastrofica, non da un pericolo reale. Questo ciò determina l’esperienza di ansia. Ma come capire se si soffre d’ansia?
I 4 CLUSTER SINTOMATOLOGICI
Partendo dal presupposto che non tutti sviluppano un disturbo d’ansia vero e proprio, lo stato ansiogeno di può per sé davvero rendere la vita difficile, limitandola notevolmente. Pertanto è indispensabile conoscerne la sintomatologia per poi definire delle strategie di risposta efficace.
L’ansia può essere associata ad una varietà di sintomi derivanti dall’attivazione del sistema centrale autonomo, provocando un aumento dell’arousal.
Cos’è il sistema centrale autonomo?
E’ quella parte del sistema nervoso periferico che controlla le funzioni degli organi interni (come cuore, stomaco e intestino) e di alcuni muscoli.
Cos’è l’arousal?
Indica lo stato di attivazione neurovegetativa dell’organismo ed è legato cambiamenti dell’assetto fisico e psicologico di ogni individuo
Qual è qual è la sintomatologia più comune?
Tenuto conto che questa possa variare da persona a persona, possiamo comunque riportare i fenomeni più diffusi che possono includere:
- insonnia
- irritabilità
- tachicardia
- coliche
- disturbi gastrointestinali
- dermatiti
- agitazione
- ipersensibilità a particolari segnali (come sguardi tra colleghi, sorrisi, critiche generiche o rivolte alla propria persona)
- tremori
- sudorazione
- scarsa concentrazione
Possiamo raccogliere tali sintomi in quattro cluster sintomatologici dell’ansia, come segue:
- Sintomi cardiorespiratori: tachicardia, senso di oppressione al petto, di affogare, dispnea, ecc.
- Sintomi gastrointestinali: nausea, vomito, mal di stomaco, tensione e/o dolori addominali, diarrea, ecc.
- Sintomi vestibolari: sensazione di instabilità, vertigini, sensazione di svenimento, ecc.
- Sintomi psicosensoriali: disorientamento, derealizzazione, depersonalizzazione, sensazione di camminare sulla gomma piuma o di gambe molli, ecc.
COME GESTIRE L’ANSIA E LE PREOCCUPAZIONI?
Come affermato da molti clinici, non esiste una cura preconfezionata contro l’ansia, ma sicuramente è possibile attuare delle strategie per trasformarla da nemico ad amico. Come?
Di seguito le 3 A per far amicizia con l’ansia:
- ASCOLTARE: dove sto sentendo l’ansia? In quale punto del corpo? Che cosa mi vuole dire?
- ANALIZZARE: quali pensieri si associano all’ansia che sto provando? Quali convinzioni si nascondono dietro a questi pensieri? Che cosa dicono di me queste convinzioni?
- AGIRE: cosa posso fare ora per affrontare il sentimento che sto provando? Mi voglio far sopraffare o no? Quindi, cosa faccio ora?
Se questi suggerimenti ti aiutano solo in parte, chiamami e fissa una consulenza psicologica.
L’intervento tempestivo, può davvero essere risolutivo!
A presto
Dott.ssa Ester Varchetta