Non esistono genitori perfetti
“Le persone non ricordano sempre quello che dici e nemmeno quello che fai, ma ricordano sempre come le fai sentire” Maya Angelou
Non esistono genitori perfetti. Non esiste una rapporto perfetto. Non ci si può aspettare di essere dei genitori perfetti.
La cosa più importante è come ripariamo ai normali errori nelle interazioni con i figli o con il compagno.
Che cosa mi sta comunicando mio figlio? Che si tratti di un bambino piccolo o di un adolescente, spesso, il genitore fatica a capire cosa il figlio stia comunicando agendo quei comportamenti inaspettati e insoliti.
La comunicazione genitore-figlio sembra procedere attraverso un processo di continue sintonizzazioni/rotture e ripristino della comunicazione attraverso delle azioni di riparazione. Le azioni di riparazione possono essere creare dei momenti speciali, di gioco o di confronto, che permettono di ricreare la sintonizzazione disallineata.
Secondo Tronick lo sperimentare riparazioni riuscite è un processo sociointerattivo fondamentale anche per lo sviluppo della personalità, in quanto permette al bambino di costruire una rappresentazione di sé come efficace dal punto di vista comunicativo, vivendo le interazioni come positive e riparabili, o come caregiver (o genitore) affidabile e disponibile. Pertanto, grazie alla sperimentazione di riparazioni riuscite e di ripetute trasformazioni degli affetti negativi in positivi, il bambino costruisce un nucleo affettivo positivo in relazione al proprio sé (Tronick, Weinberg). Al contrario, la sperimentazione ripetuta di rotture nella comunicazione e di riparazioni fallite portano il bambino a costruire un nucleo affettivo negativo di sé, caratterizzato da rabbia e tristezza, fondato sulla rappresentazione di se stesso come inefficace e della madre come non disponibile. Questo può accadere, ad esempio, con genitori depressi o in caso di alta conflittualità nella sfera familiare. In questi casi i genitori non sempre riescono a fungere da regolatori (scaffolding – sostegno) degli stai emotivi del proprio figlio.
Come affermato da Tronick, nel caso di genitori “ritirati”, il figlio è costretto, dopo aver cercato di ripristinare o riparare lui stesso la comunicazione interrotta o sregolata, a ricorrere a condotte autoregolatorie di autostimolazione o di autoconsolazione non sempre funzionali.
«Quando sbagli, hai l’opportunità di imparare qualcosa e di avvicinarti.»
Claudia M. Gold, M.D., Infant-parent mental health specialist, 2022 T. Berry Brazelton, M.D. April, 2014
E’, quindi, da come ripariamo con i nostri figli e con i nostri compagni a permette alla relazione di crescere: è attraverso le rotture che avviene la crescita. Non è necessario essere sempre perfettamente sintonizzati, ma è come ripariamo gli “errori” che favorisce e rinforza la relazione e la personalità dei nostri figli.
«Il punto non è essere perfettamente in sintonia con il proprio bambino, il punto è nella riparazione. Sbagliare non solo è giusto, ma è pure necessario perché è attraverso le rotture che avviene la crescita.»
Claudia M. Gold, M.D., Infant-parent mental health specialist, 2022 T. Berry Brazelton, M.D. April, 2014
Sbagliare diviene così funzionale e promotore di resilienza nel momento in cui si ripara.
Come? Come può fare il genitore a “riparare”? Un genitore potrebbe dire ad un figlio “Scusa, scusa se prima ho alzato la voce, anch’io mi sentivo disregolato e ho perso il controllo”. Oppure “Scusami ma sotto la mia rabbia c’era molta tristezza”. Non è tanto il dire “cos’hai che non va” ma “Che cosa ti è capitato?”
Cosa fare in pratica per instaurare una comunicazione efficace con il proprio figlio?
Prova la tecnica P.R.A.I.S.E, come elogiare e sostenere il proprio figlio in modo efficace:
• P: L’elogio puramente POSITIVO funziona meglio. L’elogio NON dovrebbe includere
sarcasmo o parole negative (ad esempio, ”Che bello che hai pulito la tua stanza, magari
lo facessi ogni giorno..).
• R: RIPETEREle lodi in modo prevedibile e, quando possibile, immediatamente dopo che
il comportamento positivo si è verificato. Questo è particolarmente importante quando
si incoraggia un nuovo comportamento.
• A: APPREZZARE i piccoli passi verso il raggiungimento di comportamenti positivi con la
lode (non aspettare la perfezione) e ridurre al minimo l’attenzione ai comportamenti
negativi non gravi.
• I: La lode INTERMITTENTE o occasionale per i comportamenti positivi è preferibile una
volta che il nuovo comportamento è stabilito.
• S: Descrivere in modo SPECIFICO lo sforzo positivo in dettaglio piuttosto che i tratti fissi. Per
esempio, “Mi piace come hai curato i dettagli in questo compito” invece di “Sei così
intelligente o sei bravissimo”.
• E: L’ENTUSIASMO è la chiave per una lode efficace. Aumentare le reazioni entusiastiche ai
comportamenti positivi e diminuire le reazioni “entusiastiche” (cioè le urla emotive) ai
comportamenti negativi.