Cos’è la “coscienza”? A cosa serve?
Qualche settimana fa ho interpretato il “Grillo Parlante” in un spettacolo teatrale organizzato dal gruppo genitori della Scuola dell’Infanzia di mia figlia.
Come molti di voi sapranno, il Grillo Parlante era stato scelto dalla Fata Turchina per essere la coscienza di Pinocchio… Eh sì, svolgevo proprio il ruolo della coscienza.
Ma che cos’è la coscienza in psicologia? Perché Carlo Collodi ha pensato bene di “regalarla” a Pinocchio?
La coscienza viene definita come la consapevolezza momento per momento di noi stessi e del nostro ambiente. Ma come sappiamo, gran parte di ciò che avviene nel nostro cervello va al di là della nostra coscienza, infatti, non siamo consapevoli di tutti i nostri processi mentali. Le informazioni vengono elaborate in modo consapevole ma anche a livello inconsapevole. Pensiamo, ad esempio, alla elaborazione implicita o automatica che si attiva quando svolgiamo compiti ben noti o routinari che facilità la così detta attenzione divisa, la capacità di seguire e svolgere più di una attività contemporaneamente.
Se il nostro cervello è in grado di elaborare inconsciamente le informazioni, perché con l’evoluzione siamo diventati esseri consapevoli? A quali funzioni risponde la coscienza? Quale legame con la sopravvivenza? Ristof Koch (2004) afferma che la coscienza abbia una funzione sintetizzatrice: “l’evoluzione ha dato origine a organismi che provano sensazioni soggettive. Queste sensazioni creano vantaggi significativi per la sopravvivenza, perché la coscienza va a braccetto con la capacità di pianificare, di riflettere su tanti possibili piani d’azione e di sceglierne uno”. Pertanto, la consapevolezza conscia fornisce una rappresentazione unitaria di ciò che accade dentro e fuori di noi, nel mondo che ci circonda, così da poter pianificare e decidere quali azioni compiere.
Che cosa accade a Pinocchio quando non ascolta la coscienza? Che cosa ci accadrebbe se non avessimo la coscienza? Alcuni autori concordano che la mancanza di autoconsapevolezza comprometterebbe la capacità di reprimere comportamenti potenzialmente pericolosi governati dagli impulsi o dall’elaborazione delle informazioni a livello automatico.
Quindi:
- Senza la capacità di riflettere –> reagiremmo violentemente a ogni minima provocazione;
- Senza la rete di sicurezza –> ci metteremmo costantemente nei guai.
La coscienza ci permette di affrontare flessibilmente situazioni nuove e ci aiuta a pianificare le reazioni. Se viene abbinata alla comunicazione, ci permette di costruire delle relazioni sane, esprimere bisogni e coordinare le azioni insieme agli altri.
E quindi… W il Grillo Parlante!!! 😊
Dott.ssa Ester Varchetta
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