Le emozioni in adolescenza
L’adolescenza è immensa, drammatica, dolorosa, sfavillante, generosa, disperata.
Spaventa, seduce, incanta, coinvolge, sconvolge.
E’ così difficile staccarsene.
D. Munari Poda
Che cosa provano gli adolescenti? Che cosa rende a volte difficile il periodo che va dai 12/13 ai 18 anni circa?
L’adolescente vive impotente la trasformazione del corpo, i dubbi dell’identità, i rischi della società e la paura della morte, la sua attrazione. Potremmo dire che in quel periodo di vita, come è accaduto anche a noi, i ragazzi vivono una sfida importante: la costruzione dell’identità. Vi ricordate com’è stato per voi? Io me lo ricordo. Turbamento, spaesamento e paura e allo stesso tempo: energia, forza ed entusiasmo. Tante emozioni, tutte insieme e che spesso contrastano l’una con l’altra. Emozioni a volte potenti, difficili da contenere perché sovrastanti.
Sentimenti e stati d’animo ben descritte in “Tredici” (prima serie) di Netflix che, senza mezzi termini, mostra e descrivere i vissuti complessi di adolescenti quasi inermi di fronte al vortice emotivo.
Impensabile che, in alcuni contesti, come ad esempio a scuola, i giovani adolescenti possano vivere situazioni di violenza e bullismo dove dovrebbero invece ricevere ascolto e protezione. Dalla serie emerge quanto sia importante mantenere aperto il canale comunicativo, con i ragazzi aiutandoli ad affrontare ansie e paure legate alle sfide dell’età e dei contesti di appartenenza, on o offline.
Di che cosa hanno bisogno gli adolescenti?
I giovani hanno bisogno di condividere in modo autentico le emozioni, gli stati d’animo e i cambi di umore; hanno bisogno di trovare negli interlocutori la capacità di comprendere e contenere, senza giudicare, sentendosi accolti e ricevendo feedback costanti.
In altre parole, i ragazzi di questa età hanno bisogno di nutrirsi, di essere riconosciuti, vivere relazioni nutrienti. Ricordiamoci che il termine adolescente come adulto deriva dal latino adolesco che significa mi nutro, per l’adolescente, e colui che si è già nutrito, per l’adulto.
Il corpo cambia, le certezze vengono meno, non si sa più chi si è. La vita perde valore e significato.
Come si fa a capire chi si vuole essere?
Mettendosi alla prova, sperimentandosi nella vita di tutti i giorni così da arrivare ad accettare la propria identità che vuol dire avere una valida immagine interna e vuol dire accettare la differenza. In tutto questo è fondamentale il ruolo dei genitori, degli insegnanti, degli psicologi e chi lavora nell’ambito delle professioni d’aiuto (psicologi, educatori, psicoterapeuti…) che hanno il compito e la responsabilità di creare quelle condizioni favorevoli alla scoperta e costruzione del proprio se, in modo adattivo, tutelando l’unicità di ciascuno.
Come? Fornendo luoghi di condivisione, di ascolto, di scambio e di apprendimento autentici.
Ma che cos’è esattamente l’adolescenza?
L’adolescenza è il periodo che si colloca tra l’infanzia e l’età adulta. E’ un periodo di evoluzione in cui i giovani si trovano a passare da una condizione di dipendenza a uno stato di indipendenza, autonomia e maturità, dall’essere parte di un gruppo come la famiglia, a un gruppo composto da pari (Mabey e Sorensen 1965).
L’adolescenza è un processo che si può definire multidimensionale, comporta trasformazioni e cambiamenti di tipo fisiologico, biologico, psicologico e sociale.
Il giovane ha quindi varie sfide evolutive da fronteggiare in modo adattivo ed efficace. Se ciò non avviene, se il giovane non riesce a gestire efficacemente una delle sfide evolutive potrebbe poi avere conseguenze psicologiche, emozionali e comportamenti negativi.
Dott.ssa Ester Varchetta
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